Da poco presso il Natural History Museum di Londra si è tenuta la cerimonia per incoronare e scegliere le foto più belle del 2017 che hanno come tema la natura e gli animali: è il famoso concorso Wildlife Photographer of the Year, che anche quest’anno ha avuto un enorme successo e ogni singola foto in concorso merita tutta l’attenzione che possono ricevere.
Quest’anno la Wildlife Photographer of the Year (quella del 2017 è stata l’edizione numero 53) ha attirato 50.000 scatti, provenienti da 95 paesi e selezionati da una giuria di esperti in base al valore artistico, alla creatività e alla complessità tecnica. Alla fine sono state scelte 100 foto finaliste, suddivise in 16 categorie.
Il fotoreporter Brent Stirton ha vinto il Grand Title per la sua foto del corpo mutilato di un rinoceronte nero. Secondo il giudice Roz Kidman Cox, la sua immagine era “il simbolo di uno dei crimini ambientali più dispendiosi, crudeli e non necessari, che deve provocare la più grande protesta pubblica“. La foto scattata da Stirton è stata inclusa anche nella categoria Natura del World Press Photo 2017, dove il suo scatto ha vinto anche il primo premio.
Anche quest’anno la Wildlife Photographer of the Year ha mostrato straordinari scatti della bellezza della Terra e della diversità della natura. I paesaggi, la fuana e la flora immortalati da fotografi professionisti e non, regalano uno sguardo emozionante ma consapevole di quanto sia fragile tutto questo e come l’uomo debba prendere consapevolezza e salvaguardare la Natura.
Ecco una selezione delle immagini vincenti scelte per la loro creatività, originalità e eccellenza tecnica.
Info: nhm.ac.uk
‘Memorial To A Species’ – Brent Stirton, Sud Africa
‘Arctic Treasure’ – Sergey Gorshkov, Russia
‘Stuck In’ – Ashleigh Scully, USA
‘Toad With Attitude’ – Jaime Culebras, Spagna
‘Children Of The Rainforest’ – Charlie Hamilton James, UK
‘Sewage Surfer’ – Justin Hofman, USA
‘Bear Hug’ – Ashleigh Scully, USA
‘Handled With Care’ – Robin Moore, UK
‘Lions’ Long Shot’ – Michael Cohen, USA
‘The Insiders’ – Qing Lin, China
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