
Lo street artist Artur Bordalo, che in realtà si fa chiamare Bordalo II, ha creato una nuova serie di opere denominate Big Trash Animals che si propongono di attirare l’attenzione del pubblico sui problemi della produzione di rifiuti, dei materiali che non vengono riutilizzati, dell’inquinamento e del suo effetto sul pianeta. Questi sono problemi che rischiano di essere dimenticati, diventare banali o passare per mali necessari.
L’idea è quella di rappresentare la natura stessa, in questo caso animali, utilizzando quegli stessi materiali che sono responsabili della sua distruzione. Queste opere sono state realizzate interamente con rifiuti: la maggior parte si trovano in discariche, fabbriche abbandonate o semplicemente in giro. Alcuni sono stati recuperati da aziende che stanno attraversando un processo di riciclo.
Sono nato a Lisbona, 1987. Io appartengo a una generazione che è estremamente consumista, materialista e avida. Con la produzione di cose al suo massimo, la produzione di “rifiuti” e di oggetti inutilizzati sono al loro massimo. “Rifiuti” è citato per la sua definizione astratta: “spazzatura di un uomo è il tesoro di un altro uomo”. Io creo, ricreo, assemblo e sviluppo idee con materiale che hanno terminato il loro ‘ciclo di vita’ e cerco di metterli in relazione con la sostenibilità, l’ecologia e la sensibilizzazione sociale.
Con i suoi animali fatti di spazzatura, Bordalo, segue la scia dell’arte provocatoria di Banksy, preferendo però, delle sculture originali e un po’ inquietanti realizzate con scarti di vario genere.
Il suo obiettivo è sensibilizzare la società sulle problematiche ambientali, evidenziando come le conseguenze delle nostre azioni superficiali si riflettano quotidianamente non solo sul tessuto sociale ma ben oltre i suoi confini.
Perciò i suoi Big Trash Animals sembrano quasi una sorta di murales in 3D, composto da rifiuti urbani e industriali, disposti verticalmente e dipinti con le bombolette spray.
Info: Facebook | BordaloII | Instagram | GlobalStreetArt |
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