Marcus Levine è un geniale artista e scultore inglese, specializzato nella tecnica del puntinismo fisico e creatore della forma d’arte figurativa detta scultura con i chiodi.
Le sue opere d’arte possono contenere da 15.000 a 200.000 chiodi, a seconda delle loro dimensioni e complessità. Il lavoro di Levine è noto per i suoi approcci astratti, con influenze di Michaelangelo e Auguste Rodin. Marcus ha iniziato la sua carriera come artista lavorando con opere astratte, ma solo nel 2004 ha inziato a creare ‘sculture con i chiodi’. Poco dopo il grande successo della sua prima mostra personale, Marcus decide di dedicarsi a tempo pieno all’arte per diventare un scultore e artista dei chiodi.
Levine ha affermato che la luce gioca un ruolo fondamentale nella creazione dei suoi progetti, grazie agli aspetti 3D del suo lavoro. È abbastanza comune che le opere d’arte completate appaiano in modo diverso in momenti diversi della giornata, a seconda delle condizioni di luce e della combinazione di luce artificiale e naturale.
Questa volta Marcus ha dedicato una intera opera al pittore e esponente della pop-art britannica David Hockney: situato su un muro in una fiorente area culturalmente di Bradford chiamata Little Germany, l’opera ha richiesto oltre 250 chili di chiodi in acciaio inossidabile, accuratamente verniciati a spruzzo con vernici industriali nei colori primari e in nero.
Ho vissuto come un eremita per oltre 12 mesi, martellando in solitudine per creare questa scultura di chiodi colorati, in tempo per l’ottantesimo compleanno di David Hockney. Il ritratto del figlio più famoso di Bradford, David Hockney, consiste in 12 pannelli singoli, ciascuno dei quali riprende parte del suo volto e dei suoi vestiti, evidenziando il suo attuale stile di abbigliamento e le sue caratteristiche. Volevo usare ogni pannello come se Hockney usasse le sue Polaroid, rendendo omaggio allo stile di Hockney ma mantenendo la mia interpretazione del suo lavoro e naturalmente usare la mia tecnica con i chiodi. Dei 12 pannelli, mi ci sono voluti tra 3 e 7 settimane per finire ogni singola scultura. È stato un programma punitivo, fisicamente e mentalmente. Mentalmente è stato difficile mantenere l’energia necessarie per finire ogni pannello in tempo. Fisicamente ho sofferto di lesioni da stress ripetitivo e i lunghi periodi di riposo mi hanno lasciato le ginocchia e i piedi un po’ peggio per l’usura. Spesso mi ha aiutato darmi piccoli obiettivi ogni giorno. Vorrei delineare quel legame, vorrei riempire quella parte della narice, e così via, ponendomi piccoli obiettivi ogni giorno. E’stato il mio Eiger, il mio K2 e il mio Everest!
Le opere di Marcus sono apparse anche su The Telegraph, Hello magazine e ArtDaily, insieme alle apparizioni televisive regionali su BBC Look North e ITV Calendar.
Info: levine-art.co.uk | Twitter
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